Chiedi ai conquistadores

Estratto da Meristemi, Erba Volant

TorbaEgregio Dott. Meristemi,
sono il legale rappresentante del genere Sphagnum ed assieme ai miei circa 300 colleghi da qualche milione di anni mi dedico alla colonizzazione di questo pianeta. Diciamo che siamo tra i leader del settore e molte delle soluzioni che utilizziamo, più figlie del caso che non della nostra inventiva personale sia ben chiaro, i suoi simili le conoscono già. Penso che comunque possa farle comodo un riassunto informale in vece del tradizionale curriculum. Non siamo una genìa di spilungoni, al massimo arriviamo a quattro-cinque centimetri da terra e per questo da sempre abbiamo dovuto sviluppare sistemi per disperdere il seme, se mi perdona il riferimento poco educato e l’errore botanico. Siamo gente legata alle tradizioni, nel senso che non abbiamo ritenuto opportuno evolvere in modo parossistico le nostre capacità riproduttive ed i nostri sistemi di relazione col prossimo, al punto che alcuni rivali più giovani ci trovano arcaici e sorpassati. Siamo gente chiusa e poco avvezza alle novità, alla socializzazione e ci piace una certa solitudine, come del resto è opportuno per chi vuole esplorare. Del resto però, se i numeri non sono un’opinione, la nostra scelta tradizionale resta vincente: deteniamo l’1% del suolo terrestre, ovvero grazie ai nostri sistemi “antiquati” occupiamo più di un milione e mezzo di chilometri quadrati di terra calpestabile. Come quota di mercato non è male e molti avversari più “evoluti” sono insediati in porzioni di questo pianeta ben più insignificanti e vi aiutano molto meno di noi a rendere respirabile l’atmosfera. Mi perdoni se divago parlando male della concorrenza, ma saprà meglio di me che la competizione è l’anima del nostro lavoro per conto dell’evoluzione ed è difficile scordarsene quanto c’è di mezzo una conquista…

ResearchBlogging.orgA noi muschi, per necessità e per scelta, piace fare le cose senza troppi aiuti esterni, cosa che spero sia apprezzata in questa sede. Quando si parte per una conquista dell’ignoto è meglio prevedere l’autonomia totale anziché sperare di trovare alleati disposti a collaborare o mercenari disposti a lavorare per te. Insetti, altri animali… chissà che si troverà su quei pianeti in quelle galassie remote, se mai ci andremo. Da bravi coloni di una volta abbiamo quindi scelto la strada dell’autarchia e per la dispersione delle nostre spore ci siamo affidati alle correnti d’aria, che rappresentano una fonte di energia economica e disponibile ovunque vi sia possibilità di vita. Quando si sta ai piani più bassi sfruttare l’aria per colonizzare lo spazio circostante può essere limitante: non circolano particolari correnti rasoterra e l’accesso a questa energia è arduo, si tratta di roba per gli inquilini di prima classe. Se ha mai provato a far volare un aquilone o a lanciare un aeroplanino di carta lo saprà bene: quando non vengono sospinti verso l’alto la portanza non è sufficiente a farli veleggiare e cadono lì, ai suoi piedi. Lo stesso vale per un palloncino pieno d’aria (non di elio), il cui tragitto è vincolato all’altezza a cui viene sganciato: se lo lascio andare da pochi metri o dalla cima di un grattacielo l’area che può coprire cambia parecchio. E le nostre spore partivano dal basso della nostra nanitudine, purtroppo, cosa che ci permetteva a malapena di conquistare l’orto di casa, con l’aggiunta di avere poi i figli a carico per la spartizione delle risorse d’acqua, luce ed alimenti. Ma sto divagando, o forse no. Mi perdoni, sono su questo pianeta da qualche milione di anni e l’età forse si fa sentire. Il dilemma dei miei antenati che volevano conquistare la Terra era quindi presto detto: le loro spore rilasciate all’altezza del suolo ricadevano nei dintorni e la possibilità di colonizzare aree a media o grande distanza erano poche. Poi alcuni avi hanno -come sempre rigorosamente a tentoni, senza sapere quel che facevano in realtà- sviluppato la soluzione esplosivo-turbinante, dotando la progenie di una spingarda d’alta ingegneria balistica e non solo. Per farsi un’idea, le allego qualche filmino girato in famiglia.

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